L’annuncio di Diablo 4, quarto capitolo della saga Dungeon Crawler creata dalla Blizzard, è stata accolta dai fan della serie (e anche da noi) con entusiasmo. Il gioco, uscito per la prima volta a cavallo tra il 1996 e il 1997 ha regalato ore di gioco memorabili a più di una generazione di videogiocatori e di appassionati del genere fantasy. Recentemente, però, sono emersi alcuni particolari su Diablo 4 che non ci hanno fatto proprio tanto piacere.
Dopo il rilascio del primo cinematic trailer del gioco e di un altro video in cui veniva mostrato parte del gameplay, l’hype per questo Diablo 4 era significativamente aumentato. Anche se la Blizzard non ha ancora rilasciato una data (o un periodo) ufficiale in cui il titolo sarà rilasciato, sono in molti che stanno aspettando con trepidazione l’uscita di questo nuovo capitolo.
Purtroppo però Diablo 4 sembra che qualche bel difetto ce lo avrà e sarà dovuto a scelte ben precise di chi lo ha sviluppato che, sinceramente, non condividiamo tantissimo. La prima è quella di rendere il titolo giocabile esclusivamente on-line eliminando quindi la possibilità di farsi una sacrosanta partita quando si è disconnessi dalla rete, cosa che non ci si aspetterebbe per titoli di questo genere… non stiamo giocando a Fortnite…
L’altro elemento che ci ha lasciati ancora più interdetti è la presenza all’interno del gioco di microtransazioni che la Blizzard si è già premurata di specificare, riguarderanno solo aspetti estetici del personaggio e non saranno necessarie per poter progredire all’interno della storia. Se quindi vorrete finire il vostro Diablo 4 senza spendere una lira in più di quello che avete fatto al momento dell’acquisto del gioco lo potrete fare… ma con un personaggio tendenzialmente bruttino . Forse qui sta un po’ il cuore della questione: mentre siamo disposti a capire la presenza di acquisti in-game per giochi gratis (con le app freemium per dispositivi mobili c’è chi ha costruito un impero) non capiamo assolutamente la scelta di inserire microtransazioni su un gioco che avremo già pagato 65 € al momento dell’acquisto.
Entrambe le scelte hanno sollevato un vespaio che, neanche a dirlo, non ha fatto molto bene al progetto. Che la Blizzard possa cambiare idea a fronte delle proteste? Non lo crediamo molto possibile, ma mai dire mai!
Vi lasciamo con il video (di ben 9 minuti e 20) con cui nell’ultima BlizzCon è stato annunciato il gioco, che nel caso non lo abbiate ancora fatto… va visto!