A partire da lunedì 8 gennaio è ripresa la messa in onda della prima stagione di Star Trek Discovery, che si era interrotta a novembre come anticipato in estate. L’episodio, diretto da Jonathan Frakes, come già indicato in un nostro articolo di qualche tempo fa ha riproposto un grande classico. Star Trek Discovery ritorna nel Mirror Universe introdotto per la prima volta nello storico episodio Mirror Mirror della serie classica e lo fa con un episodio con luci e ombre. [SPOILER ALERT]
Avevamo lasciato la nave del Capitano Lorca dispersa da qualche parte dopo un incidente con il motore “spore drive“, forse l’elemento più contestato della serie che, non solo non ha portato l’equipaggio a destinazione, ma lo ha spedito in un altro universo. E’ questo quindi il modo in cui Star Trek Discovery ritorna nel Mirror Universe per una puntata che ci è piaciuta per molti versi e che ci ha deluso per molti altri.
E’ ormai tradizione per questa Discovery chiudere ogni puntata lasciando uno strano senso in testa ai fan del franchise. Da un lato la storia è avvincente e si avvia verso l’epilogo di un previsto tradimento, regalando anche momenti di tensione; dall’altro inserisce degli elementi comici totalmente fuori contesto e poco appropriati, come quello di trasformare il Cadetto Tilly nel capito della Discovery dell’universo parallelo. Una scelta poco credibile, se non quasi assurda, se pensiamo anche al soprannome con cui è conosciuta tra i suoi pari: Capitano Killy, mix del cognome del personaggio e della parola “Killer” (assassino) inglese.
Scene che dovrebbero essere comiche si alternano con colpi di scena inaspettati, come l’uccisione del Dott. Colber che viene eliminato dal Tenente Tyler che ormai sappiamo sicuramente essere Voq alterato chirurgicamente e con una nuova personalità impiantata su quella originale rimasta dormiente. Con questo episodio se ne va anche l’ultimo brandello rimasto dell’approccio di Gene Roddenberry che voleva gli episodi delle sue serie privi di conflitti interni tra i personaggi. Alcuni potrebbero obiettare che si tratta comunque dell’azione di una spia, ma il modo in cui viene liquidato un personaggio che ha avuto comunque un ruolo importante in 2/3 della stagione ci ha lasciato fortemente perplessi.
I tempi cambiano e Star Trek con loro anche se, più che il fatto che la serie sia decisamente diversa dalle precedenti, quello che non ci convince è questo continuo voler fare richiami. Si prova a prendere una nuova direzione, ma poi spesso si ritorna indietro per richiamare qualcosa dell’originale. Forse a Discovery tutto quello che manca è il coraggio di scegliere di essere nettamente diversa dai suoi predecessori, anche se la decisione di ambientarla nella timeline primaria e di renderla un prequel creerebbe, nel caso in cui il cambiamento fosse completo, delle inconsistenze che sarebbe veramente difficile spiegare.