Sembra ormai un’eternità il tempo trascorso dall’uscita dell’ultimo libro delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco che narrano le avventure delle famiglie di Westeros impegnate nella conquista del Trono di Spade, ma nonostante la lunga attesa i fan non hanno ancora una data certa per l’uscita del sesto capitolo letterario della saga, che sappiamo già essere intitolato Wind of Winter (Il vento d’Inverno). Ebbene, il programmatore Zack Thoutt stanco di aspettare il nuovo libro di GoT lo fa scrivere a una rete neurale pubblicando il sorprendente risultato in rete.
La notizia è stata data per primo dal sito Motherboard che ha riportato come Thoutt abbia sviluppato una rete neurale in grado di leggere quanto scritto fino a questo momento da R.R. Martin, comprenderne il significato, assorbirne lo stile e continuare la storia interrotta alla fine del quinto libro.
Per chi, come molti, non avesse familiarità con le reti neurali, si tratta di una reti artificiali composta da una serie di centri di calcolo (che simulano i neuroni in un cervello) interconnessi tra loro attraverso una rete o locale o web. I singoli nodi della rete agiscono insieme per compiere le azioni che gli vengono affidate, apprendendo anche dalla propria esperienza. Solitamente questo tipo di tecnologia viene applicata in campo matematico e/o ingegneristico e per il momento sembra più portata per i numeri che non per la prosa. E trattandosi di una AI, possiamo quindi indentificarla come un vero e proprio robot, cioè una entità tutt’altro che umana ma al contrario artificiale e automatizzata.
I risultati dell’esperimento, seppur notevoli, contegono infatti ampi margini di miglioramento e variano da un testo scritto con uno stile simile a quello di un poemetto, a passaggi completamente incoprensibili. Nei paragrafi più astrusi il testo sembra quello che si ottiene inserendo una frase complessa su Google traduttore e facendola convertire in un’altra lingua. In funzione della varietà delle espressioni che abbiamo utilizzato nella frase in input, potremo ottenere dei risultati che vanno dall’ottima traduzione a frasi comiche.
Concentrarsi sullo stile, però, sarebbe un po’ come guardare il dito di chi ci indica la luna, perchè di fatto il risultato ottenuto è veramente notevole. La rete neurale è riuscita a leggere il contenuto e tracciare il metodo di scrittura di Martin oltrechè identificare la trama principale e quelle secondarie e il ruolo dei diversi personaggi e a utilizzare queste informazioni per estrapolare quella che sarebbe potuta essere un’evoluzione plausibile delle diverse vicende, obiettivo assolutamente centrato dimostrando, tra le altre cose, anche l’inestimabile potenzialità di questa tecnologia.
L’autore virtuale è stato soprannominato dal suo creatore Goerge AI Martin e se avrete un po’ di pazienza potrete leggere i sei capitoli del libro che ha scritto a questo link.
Che almeno un’intelligenza artificiale sia riuscita a rendere Sansa un po’ meno insipida? Quella sì che sarebbe una notizia da riportare!